Questa è una malattia genetica del sangue così definita per la caratteristica forma a falce assunta, in particolari circostanze, dai globuli rossi del malato.
Nell'anemia falciforme, invece, compaiono in circolo globuli rossi anomali, spigolosi e facilmente aggregabili. Queste caratteristiche rappresentano un grosso ostacolo al normale transito degli eritrociti(un altro modo per dire globuli rossi perchè sono cellule adibite al trasporto dell'ossigeno dai polmoni verso i tessuti e di una parte dell'anidride carbonica dai tessuti ai polmoni, che provvedono all'espulsione del gas all'esterno del corpo) all'interno dei vasi capillari e favoriscono la formazione di ingorghi alla circolazione.
La vita media degli eritrociti a mezza luna è di 10-20 giorni, contro i 4 mesi delle emazie normali. Le conseguenze dell'anemia falciforme sono quindi legate all'aumento della viscosità ematica, alla riduzione della quantità di ossigeno disponibile per i tessuti e alla comparsa di fenomeni vaso-occlusivi.
L'anemia falciforme è causata da una mutazione del gene che dirige la sintesi di emoglobina, una grossa proteina che cattura l'ossigeno dai polmoni e lo trasporta ai vari tessuti.
Chi colpisce?
Colpisce più spesso la popolazione nera. Inizia a manifestarsi a pochi mesi di vita. Ci sono ritardi di crescita, grave anemia, episodi di dolore acuto, di solito al torace, alla pancia e alle articolazioni. Ulcerazioni della pelle, disturbi respiratori, danno alla vista, sangue nelle urine, ittero. Possibili complicanze (per esempio, ischemiche da tromboembolia) a carico di tutti i principali distretti dell'organismo (cuore, polmoni, reni, ossa, occhi, cute, sistema nervoso, fegato e vie biliari ecc.).
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